La valutazione del rischio radiazioni ionizzanti

Per i lavoratori che possono essere esposti alle radiazioni ionizzanti, è prevista una sorveglianza sanitaria a cura del medico competente, sia preventiva per esprimere il giudizio di idoneità alla mansione, sia periodica per verificare lo stato di salute e in particolare la funzionalità degli organi più sensibili alle radiazioni.

La sorveglianza sanitaria ha anche l’obiettivo di valutare eventuali condizioni di ipersensibilità individuale alle radiazioni ionizzanti, come condizioni cliniche che possono essere confuse o attribuibili alle radiazioni ionizzanti, oppure patologie che possono favorire l’assorbimento di sostanze radioattive o condizioni cliniche che possono essere attivate o aggravate da parte delle radiazioni ionizzanti.

La valutazione del rischio di esposizione alle radiazioni ionizzanti prevede la classificazione delle zone o delle aree dove può avvenire questa esposizione. Sono definite “zone controllate” quelle aree dove il rischio è maggiore (corrispondente al possibile rischio che determina la classificazione dei lavoratori esposti nella categoria A), “zone sorvegliate” quelle dove il rischio è minore (corrispondente alla categoria B) ma sempre superiore ai valori massimi previsti per la popolazione.


La prevenzione dei rischi e la formazione

Le misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre l'esposizione consistono principalmente in tre attività: schermare la sorgente di emissione, aumentare la distanza tra la sorgente e la persona esposta e diminuire la durata dell’esposizione.

La prima misura di prevenzione è comunque rappresentata da un’adeguata informazione e formazione, necessaria per tutti i lavoratori che possono essere esposti al rischio. Senza formazione, proprio per la difficoltà di valutare correttamente un rischio “invisibile”, non sarebbe possibile cogliere tutti i suoi aspetti, soprattutto quelli meno evidenti.

I luoghi di lavoro (locali o aree) dove è possibile la presenza di radiazioni ionizzanti devono essere delimitati ed evidenziati con un'apposita segnaletica e l’accesso a tali aree deve essere consentito solo al personale autorizzato e specificatamente formato e addestrato per operare in sicurezza e per prevenire i rischi per la salute.


I comportamenti individuali

Per la verifica dell’esposizione individuale, sono previsti dei dosimetri personali da portare al petto (per alcune attività possono anche essere previsti dosimetri per mani, polsi o in corrispondenza di organi particolari, come gli occhi).

I dosimetri devono essere indossati in modo da non essere schermati, neanche in parte, da oggetti (ad esempio i tesserini) e devono essere impiegati e conservati con cura e riposti al sicuro lontani da fonti di radiazioni.

Attenzione anche agli oggetti non autorizzati. Nella maggior parte delle zone controllate o sorvegliate è previsto il divieto di mangiare, bere o fumare. Ricordate infatti che, per evitare la contaminazione interna, l'unica misura realmente efficace è proprio quella di prevenire qualsiasi introduzione di materiale contaminato (evitate perciò abitudini pericolose, come quelle di portare mani e oggetti, come le penne, alla bocca). Di conseguenza, nelle stesse zone non si devono introdurre cibi, bevande o oggetti personali che vengono spesso a contatto con le mani o con il corpo.

L’attenzione e il rispetto delle procedure di sicurezza devono quindi essere continui. Ad esempio, segnalate immediatamente eventuali anomalie o malfunzionamenti dei dispositivi di sicurezza e di protezione, nonché qualsiasi altra eventuale condizione di pericolo di cui veniate a conoscenza.

Ma è anche necessario non rimuovere né modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza, di segnalazione, di protezione e di misurazione, così come è necessario non compiere, di propria iniziativa, operazioni o manovre che non sono di competenza o che possono compromettere la protezione e la sicurezza. Il rispetto di queste indicazioni garantisce la riduzione al minimo del rischio (oltre ad essere un obbligo per tutti i lavoratori).

Ma l’attenzione deve sempre essere massima anche nei confronti dell’ambiente e degli altri luoghi dell’azienda per evitare contaminazioni o irradiazioni in luoghi non previsti.

In particolare, nella gestione di oggetti o contenitori che possono costituire un rischio di emissioni, sia nelle fasi di attrezzamento delle macchine sia nella fase di sostituzione e smaltimento delle sorgenti non più utilizzabili.

Normalmente queste operazioni sono svolte esclusivamente da personale specializzato e autorizzato, ma tutti noi dobbiamo porre attenzione a evidenziare il rischio di contenitori e imballaggi con la specifica etichettatura di pericolo e a depositare solo nelle aree previste e autorizzate i materiali a rischio.

Non dimenticate mai che lo smaltimento non corretto o la dispersione di oggetti o rifiuti radioattivi (considerando anche qualsiasi oggetto, DPI o indumento contaminato), possono provocare gravissime conseguenze sanitarie per la popolazione.


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