Valutazione e prevenzione del rischio elettromagnetico

Il Decreto Legislativo 81 del 2008 prevede specifiche misure di prevenzione e protezione contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione nei luoghi di lavoro a tutti i campi elettromagnetici compresi tra 0 Hz e 300 GHz.


La valutazione del rischio

Il processo di valutazione del rischio di esposizione ai campi elettromagnetici ha lo scopo innanzitutto di individuare i rischi e quindi di valutare le possibilità per eliminarli alla fonte [1] o, se non è tecnicamente possibile, ridurli al minimo.

A tale scopo è consigliabile eliminare o modificare le attrezzature che potrebbero emettere livelli di campi elettromagnetici oltre i limiti previsti, scegliendo la migliore e più moderna tecnologia per l’eliminazione o la riduzione al minimo dei rischi.

Laddove non sia possibile eliminare in modo completo l’uso di determinate apparecchiature o fonti di campi elettromagnetici, è opportuno individuare i livelli di campo presenti in un determinato ambiente o intorno ad una certa sorgente, valutando tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.

Al termine della valutazione, dove necessario, occorre individuare le misure di prevenzione e protezione dai rischi residui [2]: innanzitutto prevedendo una delimitazione delle aree a rischio e una specifica segnaletica di avvertimento, oltre a un’adeguata regolamentazione degli accessi [3].


La prevenzione del rischio

L’intensità del campo elettromagnetico diminuisce con la distanza dalla sorgente. Allontanandoci gli effetti diminuiscono, mentre vicino alla sorgente si presentano le intensità più elevate.

I termini “lontano” e “vicino” vanno però riferiti alla distanza misurata in lunghezze d’onda della sorgente. Ad esempio, punti distanti dalla sorgente 10 m sono da considerare lontani se la frequenza di lavoro è di 2 GHz (dove la lunghezza d’onda è di 15 cm), mentre sono vicini se la frequenza di lavoro è 1 MHz (dove la lunghezza d’onda è di 300 m). Quindi, a parità di intensità di emissione alla sorgente, frequenze più basse comportano distanze di sicurezza maggiori.

Anche l'efficacia delle schermature deve essere valutata in riferimento alla posizione dello schermo rispetto alla sorgente per il diverso comportamento in rapporto alla lunghezza d'onda.

Quando la distanza tra la sorgente e lo schermo è molto maggiore della lunghezza d'onda, è più facile schermare efficacemente. Viceversa, se la schermatura è posta dove l'onda elettromagnetica non si è ancora formata, può essere efficace nei confronti del campo elettrico ma molto meno rispetto al campo magnetico che, soprattutto in presenza di basse frequenze, risulta estremamente difficile da attenuare.

Ricordate inoltre che, per essere efficaci, le schermature devono essere sempre tenute chiuse e nella posizione prevista, anche nel caso di aperture chiudibili. Se rimangono delle fessure, questo può rendere inefficaci le schermature.

Segnalate sempre tempestivamente ogni anomalia nei dispositivi di protezione che ne impedisce un corretto funzionamento e attenetevi alle istruzioni e alle procedure di utilizzo delle attrezzature: solo in questo modo sarà possibile ridurre i rischi al minimo.


La prevenzione dei rischi e la formazione

La prevenzione dei rischi dovuti ai campi elettromagnetici non può però prescindere da un’adeguata informazione e formazione, necessaria per tutti i lavoratori che possono essere esposti al rischio.

Scopo della formazione è quello di fornirci un insieme di conoscenze che ci consenta di percepire i rischi e, di conseguenza, prevenirli.

L’informazione deve prevedere chiarimenti sugli esiti della valutazione del rischio in azienda, sul significato dei limiti di esposizione e dei valori di azione nonché dei potenziali rischi associati all’esposizione, compresi i livelli di esposizione delle diverse mansioni e attività e le indicazioni delle aree dove si superano i livelli di azione o quelle non adatte ai lavoratori particolarmente sensibili.

Fondamentale è la formazione sulla classificazione delle aree a rischio: la prima indicazione di comportamento ci viene infatti dalla segnaletica. I luoghi di lavoro dove c’è la possibilità di essere esposti a campi elettromagnetici che superano i valori di azione devono essere indicati con un'apposita segnaletica.

Vi sono anche dei segnali che evidenziano i pericoli per gli eventuali lavoratori più sensibili, come i divieti di accesso ai portatori di stimolatori cardiaci o di protesi metalliche.

Nelle aree a rischio identificate dalla segnaletica, l'accesso deve quindi essere consentito esclusivamente al personale autorizzato che ha ricevuto una specifica formazione e addestramento per operare in sicurezza e per prevenire i rischi per la salute.


[1] Articolo 15, comma 1, lettera e), Decreto Legislativo n. 81 del 2008
[2] Articolo 210, comma 1, Decreto Legislativo n. 81 del 2008
[3] Articolo 210, comma 2, Decreto Legislativo n. 81 del 2008

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