Quali sono le misure di prevenzione dei rischi per la tutela di tutti i lavoratori nei luoghi di lavoro?

La formazione è la miglior misura di prevenzione collettiva.

Solo una efficace formazione ci permette di conoscere il rischio in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno evidenti, fornendoci le competenze utili per comportarci in sicurezza, anche per quei luoghi in cui, pur nella loro apparente semplicità, possono invece nascondersi delle situazioni poco evidenti che se non correttamente affrontate possono diventare un rischio.

Cominciamo dai luoghi di passaggio come i corridoi, i percorsi pedonali all’interno dei capannoni ma anche le comuni scale di collegamento tra piani di uno stesso edificio. Per evitare rischi sono previste delimitazione delle zone di transito, pavimentazioni antisdrucciolevoli, adeguate larghezze, pendenze moderate e scalini non ripidi. Ma tutto questo non serve se poi si corre lungo le scale… Pensate anche ai corrimani. Non servono solo per aiutarci nel caso avessimo dei problemi di movimento: se dovessimo inciampare, una mano già in presa ci aiuterebbe a bloccarci subito evitandoci di cadere fino alla fine della scala!

Oppure pensate a cosa può accadere se svoltate un angolo velocemente senza guardare: e se vi trovate di fronte improvvisamente qualcuno... o ancora, spalancare una porta con forza: pensate alla fine che potrebbe fare la mano di un collega che nello stesso istante decidesse di avvicinarsi alla maniglia per aprire...

Attenzione e prudenza devono quindi sempre essere nei nostri pensieri. A maggior ragione dove il rischio aumenta, ad esempio in caso di possibilità di cadute dall’alto, come su passerelle e passaggi sopraelevati o su banchine e rampe di carico: le misure di protezione collettiva sono normalmente costituite dai ringhiere e parapetti. Ma in alcuni casi, per esigenze lavorative, possono essere previste delle protezioni mobili. Se dopo averle spostate non sono rimesse nella loro posizione di protezione, quel luogo di lavoro diventa a rischio!

Dedichiamo un ultimo pensiero alle porte tagliafuoco: in caso di emergenza hanno un’importanza fondamentale, servono infatti a impedire che gli effetti di un incendio raggiungano altre zone dell’edificio. In riferimento alle caratteristiche della porta possono bloccare la diffusione del fuoco, del calore e del fumo per un tempo determinato [1]. Per questo motivo devono sempre essere tenute chiuse.

Quindi niente “zeppe”sotto le porte per bloccarle aperte: magari possono diventare più comode… ma in questo modo si mette a rischio la sicurezza di tutti.

Ma nel caso fossero installate delle nuove porte a chiusura automatica come ci si dovrebbe comportare? Possono essere lasciate aperte? La risposta ce la darà proprio la formazione, che deve infatti essere periodicamente ripetuta [2] in relazione all’evoluzione o all’insorgenza di nuovi rischi.


[1] UNI EN 1634-1 - UNI EN 1634-3
[2] Articolo 20, Decreto Legislativo n. 81 del 2008

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