Cos’è l’etichettatura?

Una etichetta di identificazione consente di indicare informazioni di qualunque genere o promuovere l'immagine di prodotti.

Come in ogni altra attività, la protezione dalle sostanze pericolose inizia dal datore di lavoro che deve evitare o, se non è tecnicamente possibile, ridurre al minimo le sostanze impiegate. È quindi necessario valutare i rischi delle sostanze utilizzate per prevedere ed attuare adeguate misure di prevenzione e protezione la prima delle quali è proprio la segnaletica: ci permette di individuare immediatamente contenitori, imballaggi, tubazioni e aree a rischio [1].

La segnalazione delle aree a rischio o dei contenitori, ci permette anche di capire se possiamo avvicinarci a queste sostanze: infatti, l’accesso a queste aree e l’uso dei prodotti pericolosi è consentito solo agli operatori autorizzati che hanno ricevuto una specifica formazione sui pericoli, sui dispositivi di protezione individuale e sul comportamento da tenere per ridurre i rischi nell’utilizzo. Comportamenti che variano secondo procedure specifiche in base alle sostanze utilizzate o con cui si può entrare in contatto.

Queste informazioni sono contenute in dettaglio nella “scheda di sicurezza” [2], che deve obbligatoriamente essere allegata ad ogni sostanza o prodotto pericoloso, ma sono anche riassunte in sintesi da specifiche etichette, che anch’esse devono essere obbligatoriamente applicate a contenitori, imballaggi e tubazioni.

Sulle etichette sono riportati i simboli che rappresentano i pericoli delle sostanze:

  • le caratteristiche fisiche e chimiche, la capacità quindi di quella sostanza di infiammarsi, esplodere o causare reazioni chimiche pericolose;
  • le caratteristiche di pericolosità per la salute umana, quindi la capacità di causare lesioni immediate ma anche danni nel tempo, come le sostanze cancerogene;
  • la pericolosità per l’ambiente, quindi la capacità di causare danni da inquinamento all’ambiente acquatico, all’aria, al suolo, alla flora e alla fauna.

Le etichette dei contenitori e imballaggi riportano anche le principali indicazioni di prevenzione e protezione riassunte nelle “indicazioni di pericolo”, identificate dalla lettera H, e nei “consigli di prudenza”, identificati dalla lettera P, checonsentono di conoscere le informazioni essenziali sulla pericolosità del prodotto, sulle precauzioni da adottare per la manipolazione, lo stoccaggio, lo smaltimento, il primo soccorso e la gestione dell’emergenza.

La prima misura di prevenzione è quindi quella di conservare le sostanze pericolose solo nell’imballaggio o nel contenitore originale: non travasate mai nulla in contenitori anonimi! Senza etichetta, chi verrà dopo di voi non potrà conoscere i rischi di quel prodotto. Per lo stesso motivo non usate sostanze di cui non conoscete la pericolosità. Ma è anche necessario conservare correttamente le sostanze pericolose, rispettando sempre le indicazioni e le procedure. Molte sostanze possono trasformarsi in altri prodotti con proprietà pericolose in caso di incendio e per mescolamento con altri prodotti chimicamente incompatibili o anche con l’acqua (ricordatelo se doveste usare degli idranti).

Infine, una regola comune a tutte le sostanze chimiche pericolose prevede che nelle aree a rischio si eviti in modo assoluto di mangiare, bere o fumareper evitare ogni possibile contaminazione attraverso la bocca.


[1] Punto 1, Allegato XXVI, Decreto Legislativo n. 81 del 2008
[2] Articolo 223, comma 1, lettera b), Decreto Legislativo n. 81 del 2008

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